Il mio nickname è “moz” e così firmo le mie opere. Questa firma risale agli anni 80 quando realizzavo graffiti, e da allora la conservo.Non ho mai frequentato scuole d’arte, la mia vita è sempre stata segnata dal dualismo fra...
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Il mio nickname è “moz” e così firmo le mie opere. Questa firma risale agli anni 80 quando realizzavo graffiti, e da allora la conservo.Non ho mai frequentato scuole d’arte, la mia vita è sempre stata segnata dal dualismo fra creativitàartistica e capacità imprenditoriale. Mi ritengo un autodidatta, e come tale ho sempre ricercato inautonomia la mia strada.Amo dipingere paesaggi metropolitani, fondamentalmente luoghi che visito, scene comuni di tutti igiorni che testimoniano il mio passaggio. Tutto parte da una fotografia che scatto personalmentecon cura e con un’idea ben precisa. Prediligo situazioni nelle quali sussistono forti contrasticromatici, dove meglio posso esprimermi con la mia tecnica. In questo tento sempre di bilanciare ledue forze che mi spingono a dipingere: la prima ad uno spiccato realismo l’altra ad una piùconcettuale semplificazione dei tratti.Fondamentalmente uso i colori acrilici, per la loro caratteristica di asciugare immediatamente, conlargo uso di stencil creati da me. Questo favorisce la possibilità di realizzare “scalini” di colore senzacorrere il rischio di mescolarli. La mia ricerca della corrispondenza del colore a quello reale, è quasimaniacale. Ogni singola macchia di colore è integra e pura per sé, ma fa parte di un “sistema” chenella sua complessità da vita al tutto.Al contrario, per i ritratti, uso i colori ad olio. Inoltre uso lo spray in alcune produzioni più street-art.Non sono rari i casi dove mescolo spray, acrilico e olio.Chiamo il mio modo di dipingere “sampled realism”.Il sampled realism o “realismo campionato” è un modo di tradurre un’idea astratta, uno statod’animo del mondo reale e della vita di tutti i giorni, nella rappresentazione artistica, tentando ditrovare un corretto bilanciamento tra scienza a arte. Ambienti, paesaggi metropolitani,architetture, strade e luoghi sono solo il pretesto per bloccare il sussulto di un istante, il momentoperfetto. Nelle “inquadrature” pittoriche i paesaggi urbani non sono solo scenografie, ma momentidi sospensione, di perdita dei punti di riferimento. La spazialità in quanto elemento della storia èinteso come agente attivo di un racconto. Sono inizi di storie, inizi di un film, fermi immagine chenarrano episodi entro spazi definiti da cornici. Il tempo è congelato e la tensione inerte, mentrel’azione sembra “fuori campo”, in un mondo altro.La resa pittorica è realizzata, inquadrandosi nell’epoca del digitale, con la tecnica delcampionamento. L’esempio classico di campionamento ci è dato dal mondo della musica: l’ondasonora di uno strumento suonato dal vivo viene percepito come un segnale “continuo”. Nelmomento in cui viene “catturato” digitalmente, avviene un processo di campionamento dove datauna certa frequenza vengono memorizzate le informazioni di quel segnale. In questo modo quelsegnale analogico continuo della realtà diventa un segnale digitale discontinuo, evidentemente condelle lacune. Ma questo nuovo segnale digitale, che può essere in qualche modo memorizzato,viene percepito esattamente come quello reale analogico. Nell’era del digitale gran parte dellarealtà che viviamo tende ad essere “campionata” e intrappolata in apparati elettronici.Analogamente nel sampled realism l’immagine viene realizzata con processo di semplificazione deicolori, un “campionamento”. In questa ottica i colori non vengono mescolati ma diventanomacchie, curve fra le quali non vi sono sfumature. Proprio come si vede in topografia con le curvedi livello, o in tomografia dove la resa tridimensionale del corpo è data da campioni a strati. Il saltopiù o meno evidente tra una curva ed un’altra nasconde un’omissione. Se vogliamo è un po’ unametafora della vita moderna digitale. Ogni giorno perdiamo dei pezzi che riteniamo pocoimportanti, in ogni caso ad uno sguardo distratto e complessivo non si nota questa perdita. Eccoperché realismo campionato: ad uno sguardo d’insieme, i dipinti sembrano ricercare il realismo, macon uno sguardo più attento, notiamo tutte le manchevolezze segnate dal netto contrastocromatico tra una curva ed un’altra.A differenza dell’iperrealismo che si è contraddistinto per la maniacalità dei dettagli, sotto tutti gliaspetti esagerata, il sampled realism si pone in antitesi là dove tende volutamente a tralasciaredettagli e si propone di perdere informazioni. Queste lacune rappresentano si le manchevolezzedella nostra vita, ma nello stesso tempo ci danno l’opportunità di ricostruire una nuova realtàrimodulata sulla nostra conoscenza ed esperienza.