Sin da bambina, ho sempre percepito l'arte come parte integrante della mia natura. Il disegno e la pittura sono sempre stati un'esigenza di espressione personale.
Ho realizzato diversi lavori su commissione, soprattutto a matita, sin dalla più tenera età, ma i miei studi e il mio percorso professionale sono stati distanti dal mondo artistico. Anche le mie esperienze di vita personale, hanno contribuito a farmi desistere dal concedermi una carriera artistica e per circa 10 anni la mia produzione si è interrotta, fino a ché, in un periodo particolarmente difficile della mia vita, le mie risorse sono venute in mio aiuto. Negli ultimi anni, pertanto, ho cercato di dare più spazio a quest'attività, finché nella primavera del 2021, ho cambiato il mio percorso, dedicandomi totalmente all'arte.
Per la mia produzione, mi ispiro principalmente alle mie esperienze di vita: avendo avuto a che fare in maniera diretta con episodi di violenza domestica e conflitti su questioni di genere, le mie opere, spesso, sono racconti psicologici ed introspettivi sui vari aspetti di questi argomenti.
Cerco di riflettere sull'individuo a tutto tondo: in quanto essere spirituale, scavando nella profondità dell'interiore; in quanto essere materiale, sfruttando la fisicità e la carnalità dei corpi; e come essere sociale, interrogandomi sull'ambiente (in senso ampio) nel quale si è immersi e sull'influenza reciproca tra quest'ultimo e l'individuo.
Il fil rouge della mia produzione è sicuramente la figura femminile e ne sfrutto l'aspetto, prediligendo lineamenti poco convenzionali, per dare forza espressiva e rafforzare il messaggio.
Meno frequentemente, realizzo anche astratti, ma senza una vera discriminante che mi porti a scegliere come rappresentare qualcosa, le immagini mi si propongono alla mente in maniera naturale e sento che se le raffigurassi diversamente, non avranno lo stesso senso e la stessa intensità.
Credo di trattare argomenti attuali in maniera moderna, non per seguire una moda, ma per esprimere l'esigenza, sempre crescente, di dare voce a delle realtà “diverse” e decisamente sottovalutate, oltre ad esprimere il mio essere.