luca mancone
Classe 1986, milanese, ha una formazione universitaria in ambito economico, laureato in Economia e Management aziendale nel 2011.
Realizza opere di dimensioni medie, con basi che vanno dai 50 cm fino a 150 cm.
Nel 2016 Mancone ha partecipato al premio Nocivelli, arrivando nei 17 finalisti in mostra con il quadro BLACK, opera di scontrini e spray con un forte messaggio ironico relativo ad un’abitudine della società.
Milano è
città dal fare frenetico. Le scienze economiche si fondano sulla freddezza dei numeri.
Il milanese Luca Mancone ha piegato questi dati di fatto ad una dimensione di
ricerca intellettuale che ama chiamare ironia
visiva. Il risultato è che la frenesia e i codici economici si trasformano
in motore dagli ingranaggi lucidamente sincronizzati su una creatività in
continua accelerazione.
Il personalissimo
percorso artistico inizia nel 2016 e si caratterizza per una continua attualizzazione:
modificando e trasformando la quotidianità, nonché interpretandola con
policromatismi concettuali attraverso lo scontrino fiscale, un mezzo
assolutamente innovativo e perfettamente calato nella realtà relazionale della
socializzazione in perenne evoluzione.
Il simbolismo
Lo scontrino
fiscale: una realtà “povera” che vive pochi secondi e in modo inavvertito, ma
che rappresenta un vero e proprio mondo.
Un mondo che
parla di luoghi, necessità, sogni, amori, paure, desideri… espressi
compiutamente nell’acquisto effettuato. Questo mondo svanisce nella tecnica
artistica che, utilizzando la carta termica, lo reinterpreta attraverso
cromatismi, forme e visualizzazioni che ne mantengono l’afflato ancorché
nascosto nelle pieghe di un concettualismo che ripercorre e trova nuovi
significati comunicativi nell’opera.
L’Artista
estende la vita dello scontrino fiscale e dà voce ai significati che in esso si
sublimano.
L’origine
Organizzazione
e capacità di calcolo sono imprescindibili per Mancone che, come nell’universo
economico, analizza temi di ogni giorno, trasformandoli e differenziandoli con
il quid pluris dell’ironia liberata nella tecnica artistica. Ironia che diviene
elemento d’ispirazione e propulsione di una vena creativa che permea tutta la
sua opera.
La tecnica
La tecnica
di Mancone si distingue per imprigionare ed ammaestrare lo scontrino fiscale,
impregnandolo di colore, bruciandolo con diverse intensità, dandogli forme
evocative e imbibendolo di una concettualità innovativa per la natura originaria.
Il risultato
è la creazione di effetti sfumati, movimentati, che a prima vista sembrano
essere frutto del caso, ma che sottendono invece una precisa organizzazione
preliminare, una “casualità organizzata”.
La tela è il
mezzo per dar vita all’espressione artistica ma, nelle sue opere, diviene il
supporto necessario per completare la visione, centrale o periferica, delle
sensazioni che hanno motivato l’Artista.
Le tracce
I quadri
giocano su due cromatismi principali: uno completamente in bianco/nero e uno
con colori vivissimi.
Nella prima traccia, la tavolozza è facilmente
comprensibile, ma Mancone ha voluto togliere addirittura la tavolozza. Quasi
tutte le opere in bianco e nero sono realizzate senza l’uso di vernici, ma solo
con una pistola termica con cui brucia la carta termica degli scontrini.
La seconda traccia include quadri dai
colori vivaci, applicati per immersione o a spray che danno vita a sfumature
accese.
In queste
opere l’idea dell’Artista è l’emulazione di materiali nobili come il marmo o i
metalli: semplici scontrini vengono “elevati” di valore simulando materiali
pregiati.
Di
particolare intensità è la metallizzazione di alcune opere, quasi a voler
significare che la durezza e immutabilità del metallo ha in sé la brillantezza,
lucentezza e dinamicità della vita.
Il messaggio
Nell’opera
dell’Artista si riscontra un messaggio universale: la trasformazione del quadro
stesso.
Lo scontrino
viene imprigionato nel quadro ma la carta termica si modifica nel tempo, dando
vita ad un processo di “invecchiamento”. L’aria e il calore trasformano le
tonalità, rendendole più calde.
L’opera muta
nel tempo e i quadri, lentamente, accompagnano chi li vive.