Mi sono laureata alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel 1992 con indirizzo disegno industriale e arredamento. Dopo anni di collaborazioni con studi professionali, dal 1999 sono uno dei due titolari dello studio Bianchini & Lusiardi associati. Lo...
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Mi sono laureata alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel 1992 con indirizzo disegno industriale e arredamento. Dopo anni di collaborazioni con studi professionali, dal 1999 sono uno dei due titolari dello studio Bianchini & Lusiardi associati. Lo studio, che si occupa in particolare di progettazione di edifici pubblici e di allestimenti per mostre e musei, si è affermato in concorsi di architettura in Italia, Regno Unito e Corea del Sud. Dal 2014 scrivo di architettura e design sul magazine on-line Inexhibit.com di cui sono co-fondatrice. Accanto all'architettura, il design del prodotto occupa un posto centrale nei miei interessi personali e, in ambito professionale, disegno arredi per progetti di interni, in particolare per allestimenti espositivi. Nei campi del furniture e dell'interior design, alcuni progetti hanno ottenuto premi e riconoscimenti; fra questi, con il tavolo espandibile “biplano” ho vinto la 1° edizione del concorso “Only for Women” bandito da Arrmet spa ; con il progetto “The Nest”, ho vinto il 1° premio nel concorso DBEW bandito da Hanssem ltd, infine, mi è stata assegnata una menzione d'onore per il tavolino “edgard” nel concorso “Legno e progetto” di Calligaris spa. Il mio approccio al design è basato sull'interesse per i comportamenti delle persone e per la relazione che, nei casi più riusciti, si instaura fra gli oggetti e gli utenti. In questa relazione, che non è mai meramente funzionale ma prende le sembianze di un “rituale domestico”, i materiali giocano un ruolo essenziale se vengono usati dal progettista senza tradire le loro qualità estetiche, fisiche e sensoriali, anche se si tratta di materie povere o di recupero. Non si tratta banalmente di aderire ad un modello di sostenibilità “di moda” ma di trovare possibilità espressive interessanti anche nei materiali più comuni.
Le lampade che presento fanno parte del progetto TERRESTRE, nato circa due anni fa con l'obiettivo di realizzare oggetti seguendo una filosofia di produzione di piccola serie, valorizzando i processi di lavorazione manuale. E' nata così la serie delle re-lamps, una piccola collezione di lampade che condividono la carta come materiale principale sebbene lavorata con due diverse tecniche e con differenti esisti espressivi.I riflettori delle re-lamps a sospensione - fatti con un impasto a crudo di cartone riciclato, fibre vegetali e terre colorate - sono formati in stampi ed essiccati all’aria. Le re-lamps da tavolo e da terra hanno invece diffusori in carta sovrapposta, ritagliata e piegata oppure intrecciata: l'accento è posto in particolare sullo studio della forma e sulle possibilità di combinazione delle parti. L'interazione fra la materia e la fonte luminosa genera la qualità estetica di ogni lampada, unica e irripetibile.