federico lombardi nasce a Ravenna il 1° ottobre del 1988. Diplomatosi presso il liceo artistico “P.L. Nervi” di Ravenna,si trasferisce a Milano dove frequenta l' “Istituto Europeo per il Design (IED)” pur senza allontanarsi definitivamente dalla sua passione più grande:la...
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federico lombardi nasce a Ravenna il 1° ottobre del 1988. Diplomatosi presso il liceo artistico “P.L. Nervi” di Ravenna,si trasferisce a Milano dove frequenta l' “Istituto Europeo per il Design (IED)” pur senza allontanarsi definitivamente dalla sua passione più grande:la pittura. Chiusa la parentesi meneghina, decide di tornare nella città natale per dedicarsi con maggior dedizione ed impegno allo studio di nuove tecniche e stili:risalgono a questo periodo gli incontri con molti esponenti del movimento pittorico ravennate contemporaneo ed il rifiuto verso un approccio artistico di tipo accademico. Ne segue una intensa attività pittorica,che lo porta ad affinare le più diverse tecniche espressive,fra le quali quella dell’affresco,dell'olio su rame e della carta applicata alla tela. Gli immediati riconoscimenti ricevuti e la forte volontà di perpetuare questa passione, lo inducono a dedicarsi alla pittura a tempo pieno e farne la propria professione.La pittura di Lombardi si traduce fin dalla sua infanzia, attraverso una visione vista come un ossessione di figure, volti impressi nel suo quotidiano.La sua è una pittura figurativa a tratti astratta, volti che riemergono da sensazioni, emozioni provate dall’ artista nel corso della sua vita. Volti che chiedono aiuto e si autoanalizzano come specchio della società, ormai in frantumi, come cocci di ricordi di un ingannevole felicità.Federico li immagina così… attraverso colature e spatolate di colore eterogeneo di un immagine imperfetta, sùdicio di paure , creando metaforiche bende sugli occhi, quasi impercettibili.Lombardi nei suoi lavori indaga proprio su questo, catturando le emozioni, paure in un viaggio attraverso la figura umana, vista non come immagine in se stessa ma come paesaggio dell’ anima.Gli sfondi spesso astratti, saturi di colori, danno vita ad un pianto continuo in cui la figura è obbligata a sopportare come penitenza delle sue azioni.