Il mio nome è Costanza Giordano. Sono nata a Torino, cresciuta a Milano; sono un architetto che continua a sperimentare nuovi modi per unire arte visuale, cinema e architettura. Ho sempre avuto una grandissima passione per il mondo dell´arte visuale, in...
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Il mio nome è Costanza Giordano. Sono nata a Torino, cresciuta a Milano; sono un architetto che continua a sperimentare nuovi modi per unire arte visuale, cinema e architettura.
Ho sempre avuto una grandissima passione per il mondo dell´arte visuale, in costante ricerca di idee, immagini, movimento e suono per dare forma a ciò che immaginavo. Con la volontà di coltivare la mia sensibilità artistica e progettuale, ho deciso di intraprendere gli studi di architettura presso l´Accademia di Architettura di Mendrisio, USI, CH prima con il Bachelor e successivamente con il Master.
La passione per il mondo dell´arte visiva è cresciuta negli anni insieme alle mie competenze, fino alla nascita di Ex Anima: un piccolo studio di produzione video e cinematografica che ho fondato come direttore artistico insieme ad altri due giovani cineasti. Grazie a questa esperienza ho avuto la possibilità di mettere in pratica tutta la mia creatività.
I progetti che si sono susseguiti in questi anni mi hanno permesso di sviluppare capacità di storytelling, necessarie per mettere in scena un progetto e fare in modo che la sua complessa macchina funzioni correttamente. Il mio ultimo progetto è Around bodies. La coreografia e le proiezioni animate danno vita ad uno spettacolo che esplora l´invisibile contributo del gesto. Il progetto è per me una stimolante sfida in termini di direzione artistica e progettuale.
Il mio interesse per il racconto visivo si manifesta anche nei miei lavori architettonici; il progetto di diploma, seguito dal prof. Riccardo Blumer a conclusione dei miei studi accademici, prevedeva la costruzione di una coreografia che desse nuova forma alla parata della Vogue des noix de Firminy. Un progetto dove il limite tra spettacolo e architettura non è più così nitido ed è dunque necessario sperimentare nuovi mezzi di rappresentazione.