Gabriella
Gallo nasce a Napoli nel 1965 da una madre italo-francese, insegnante e
pittrice e da padre napoletano, architetto e disegnatore.
Trascorre
la sua infanzia in una meravigliosa casa sulla collina di Posillipo dove dal
suo terrazzo affacciato sul mare, con in lontananza il Vesuvio, trova ispirazione per i suoi primi disegni di
bambina.
La
separazione dei suoi genitori, quando lei è adolescente, la vede viaggiare tra
Napoli, Parigi, dove la madre decide di tornare per un lungo periodo e Venezia,
dove il padre si trasferisce.
La
permanenza in queste tre città, così ricche di storia e di cultura, le danno
l’opportunità di aprirsi all’arte ed alla bellezza.
Alla
fine del liceo si iscrive alla facoltà di giurisprudenza a Napoli e
contemporaneamente segue i corsi di lingua e letteratura francese all’Istituto
francese di Napoli, succursale dell’Università di Grenoble, dove si diploma nel
1984.
Laureatasi
nel 1989 inizia ad esercitare, a Napoli, la professione di avvocato
specializzandosi in diritto d’autore e dello spettacolo, proprio per mantenere
un legame stretto con il mondo delle arti.
Per
un lungo periodo mette da parte la sua creatività dedicandosi alla professione
forense, ma con uno sguardo sempre attento ad altre forme di attività.
Si
dedica alle traduzioni dal francese per non perdere il contatto, vitale, con
quella che è stata, oltre l’italiano la sua lingua madre.
Dopo
un matrimonio durato 15 anni, per superare le mille emozioni che una
separazione porta sempre con sé,
riprende per gioco in mano i pennelli e, senza quasi che lei ne sia
cosciente, dalla sua mano spuntano fuori, probabilmente ispirati dalle sue
vacanze estive nella magica isola di Stromboli, Vulcani eruttanti, segno
liberatorio di tutta l’energia che per troppo tempo aveva represso.
Con
la pittura riesce ad esorcizzare la tristezza dei lunghi weekend senza
l’adorata figlia Fenia.
Dai
suoi pennelli sgorgano, festosi, i colori.
Piano
piano i Vulcani eruttanti si trasformano in quello che sono sin dall’inizio,
energia in forma di Donne…silenziose, colorate…ma tutte rigorosamente anonime,
mute.
La
Donna è bellezza, eleganza, ma purtroppo la sua testa non viene ancora
riconosciuta in un mondo che troppo spesso tende a comprimere l’intelligenza e
la creatività che il femminile porta con sè.
Questo
mondo è però un mondo gioioso, colorato, anche ironico talvolta, come si può
notare nelle Giraffe a zampa d’elefante, un mondo primitivo dove regna,
nonostante tutto una profonda allegria.