Mi chiamo Sofia Fresia (1992), ho studiato Pittura all’Accademia Albertina di Torino e sono agonista di nuoto per salvamento. Nei miei lavori attingo principalmente all'universo iconografico del nuoto per realizzare opere che trattano della contemporaneità e delle nuove difficoltà che...
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Mi chiamo Sofia Fresia (1992), ho studiato Pittura all’Accademia Albertina di Torino e sono agonista di nuoto per salvamento. Nei miei lavori attingo principalmente all'universo iconografico del nuoto per realizzare opere che trattano della contemporaneità e delle nuove difficoltà che comporta il farne parte, con un riguardo particolare per l’ambiente e per la situazione delle nuove generazioni che cercano di farsi strada in un mondo in continuo mutamento. Nella mia serie pittorica principale utilizzo spesso riferimenti alla mia esperienza di vita, modificandoli e ricombinandoli tra loro per dar vita a dipinti che cercano di fornire spunti di riflessione attiva sulle problematiche del nostro tempo. Con l'uso frequente di colori vivaci, provo a suggerire un’interpretazione dell’oggi che sia meno grigia e più propositiva, un invito a vedere uno spiraglio di luce anche in questi tempi incerti e a sentirsi parte viva all'interno della società. I riferimenti costanti al mondo del nuoto presenti nelle opere richiamano non solo il mio vissuto personale di nuotatrice, ma vorrebbero anche essere dei rimandi indiretti al concetto di liquidità sociale introdotto da Z. Bauman e al ruolo chiave dell’acqua per la vita sulla Terra.
Ho iniziato a dipingere da autodidatta durante gli anni del liceo, ma è stato l'ingresso in Accademia a segnare l'inizio di un percorso più consapevole in ambito artistico. Dando uno sguardo ai miei anni di formazione, le tematiche su cui incentro oggi il mio operato hanno iniziato ad emergere in pittura verso la fine del Triennio, quando col primo progetto di tesi affrontai il tema del fallimento e della mancanza di riferimenti stabili per i giovani attraverso immagini provenienti dal mondo del nuoto agonistico e delle piscine ricreative. Nel 2019 ho svolto un periodo di mobilità Erasmus+ in Francia che mi ha portato a una maggiore consapevolezza rispetto alle ragioni che mi spingono a fare arte, e a marzo 2021 ho presentato il progetto dal titolo "Surrealtà. Il presente inaspettato", incentrato sui cambiamenti sociali derivati dalla pandemia di Covid-19. Nel corso dell’ultimo anno ho deciso di spostarmi da Torino prendendo parte a diverse residenze artistiche in Italia e in Europa (Masseria Cultura (ITA), Fish Factory creative center (IS), Simposio di Via Maier (ITA) Pilotenkueche (GER) e ho avviato un percorso parallelo di studio sui materiali di recupero, allo scopo di trovare supporti alternativi alla tela e rimettere in discussione la gerarchia tra le varie componenti dell’opera in un contesto ecosostenibile.