Nella mia costante ricerca del senso della vita ho maturato
il concetto di Solismo facendo tesoro di preziose considerazioni e pensieri di
filosofi, artisti e scrittori.
Siamo soli in quanto unici, reali solo nel nostro qui ed
ora, come insegna la fisica quantistica.
Luminosi perchè impreziositi dalle esperienze, come ci
dimostra l'Arte Kintsugi.
Nell’Arte Kintsugi gli oggetti in ceramica riparati
diventano vere opere d’arte, uniche. e trasformano la loro fragilità in un
punto di forza e di perfezione.
Cosi anche la vita è resa migliore dalle esperienze e dai
traumi superati, che ne aumentano il valore e la bellezza, come una forma
d'arte.
Per me comprendere la riparazione è un esercizio che si
consuma dentro di noi, da soli partendo dalla coscienza della nostra energia
indirizzata verso il compito della vita: raggiungere il traguardo (il fine
vita) avendo trovato il nostro “codice di lettura” della vita stessa.
La sensazione di camminare “nel giusto” è un fatto di
coscienza, quasi una carezza ideale, nel nostro cuore.
E' un gioco di azione (eventi) e reazione (riparazione), con
in palio la nostra anima.
Io dipingo su tre dimensioni, più una. Altezza, larghezza,
profondità e ricerca dell’anima.
Il piano dei miei quadri è trasparente perché il pensiero
assoluto (della riparazione) non ha collocazione alcuna, esiste in quanto tale
nell’universo, libero per chiunque lo pensi.
Nelle mie opere la vita è rappresentata dalla foglia.
Le vicissitudini della vita non esistono in quanto tali, ma
esistono solo quando si incontrano e quindi vengono rappresentate sul “piano
trasparente” (tagli, buchi, lacerazioni) in prossimità della foglia, (che è la
nostra vita) perché grazie ad esse (le vicissitudini) generiamo l’energia
necessaria a “ripararle” e non a cancellarle.
Quindi la parte premiante della nostra esistenza è proprio
quest'energia che "immettiamo nel sistema" (la vita) per portare a
termine, superando gli accadimenti (riparazione), il nostro compito di vivere.
Cosa cerco? La
sensazione di vivere, e dunque la mia carezza.
On ne voit bien qu'avec le cœur.
L'essentiel est invisible pour les yeux.
(Antoine de Saint-Exupéry)