Sono nata vicino ad un grande lago tra le montagne, nel vento e nell'aria brillante. Da allora ho sempre inseguito le variazioni acquatiche e luminose, in particolare con i colori ad acquerello, incontrando vari maestri di diverso orientamento, non solo accademico.
Lo studio, l'esperienza e una lunga formazione artistica, psicologia e in arteterapia mi hanno accompagnato per tutta la vita ma sono stata anche dirigente in ambito culturale presso una istituzione pubblica con l'intento di fare crescere la sensibilità e la consapevolezza sociale tra i cittadini a partire dai più giovani.
Dipingo, tengo corsi e seminari a piccoli gruppi in Italia e all'estero (Regno Unito, Spagna, Grecia, Maldive, altre isole intense e paradisiache dove la linea di confini tra la terra, soprattutto tra il mare e il cielo si fa più interessante …) confrontandomi con gli archetipi di ogni tempo e cultura.
Amo Venezia dove mi immergo nelle stratificazioni e nei riflessi d'acqua, nell'arte più raffinata e consunta, nei silenzi e nella musica, nel tempo sospeso e nel suo fluire ritmico che sono per me una fonte di concentrazione e ispirazione.
Lo scopo della mia vita è portare armonia ovunque sia possibile e la pittura rappresenta per me lo strumento migliore che applicato anche nel volontariato sociale, nello specifico tra le persone ristrette nella libertà personale o diversamente abili, oppure desideroso di migliorare ed evolversi perché, più di altre, sanno vedere oltre la limitata ea volte penosa, difficile e concreta realtà.
Ho tenuto qualche rara esposizione perché ho sempre privilegiato il rapporto ravvicinato con le persone oltre che mediato dal colore. Ora è giunto finalmente per me il momento di venire alla luce con le mie opere: spero potessire qualche domanda e riflessione profonda ad uno sguardo più immaginativo che critico, magari stimolare un interesse che dal piano estetico si avventura su quello più esistenziale.
Sono fortemente convinta che ci sia bisogno di ricercare nuovi e più vasti orizzonti cambiando punto di vista e collocazione; di uscire dalle zone di confort e di routine, di correre anche qualche rischio di disorientamento a contatto con l'ignoto o con aree d'ombra.
Il fascino dell'orizzonte consiste nel fatto che, quanto più ci si avvicina, tanto più esso si allontana. L'unica certezza è dati esclusivamente dall'incertezza; dalla ricerca dell'ordine più incomparabile che si rintraccia a partire dal caos assoluto. E, in questo processo, a governare è la passione di vivere, da quando con la nascita, e ancor più nei risvegli spirituali, si manifesta la luce per la prima volta fino all'ultimo e più incerto orizzonte.