Questo sono io: Luca, classe '81, figlio di operai, cresciuto tra i quartieri popolari di Livorno, negli anni, in cui c'era ancora molto da scoprire, inventare... Se avevi fantasia... la vita ogni giorno, poteva diventare un'avventura … o almeno, questo...
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Questo sono io:
Luca, classe '81, figlio di operai, cresciuto tra i quartieri popolari di Livorno, negli anni, in cui c'era ancora molto da scoprire, inventare... Se avevi fantasia... la vita ogni giorno, poteva diventare un'avventura … o almeno, questo è quanto conservato, custodisco in me oggi, di allora.
Fin da piccolo mi sono sempre ingegnato sul come poter ricavare da quello che avevo a mia disposizione, ciò che di materiale desideravo e che non possedevo o solamente immaginavo.
Con carta, cartone, balsa, colla, plastica, “lamierini”, trascorrevo interi pomeriggi nella mia piccola soffitta, loro, erano i miei eroi. Questa passione non è mai passata. Quando sono diventato più grande , ho iniziato non solo a modellare materiali per ottenere qualcosa che potesse somigliare a qualcos'altro… ma ad interpretare a mio personalissimo modo , qualcosa che niente aveva più a che vedere con l'universo delle cose… ovvero, i sentimenti e le sensazioni che caratterizzano da sempre l'esperienza umana.
Questa volta però attraverso la pittura. Da 10 anni, più o meno, vivo in una piccola casina di legno, immerso nel verde, a pochi minuti dal mare...una combinazione perfetta di elementi naturali, che, ciclicamente cambiano forma, colore, odore! Io, in quanto esisto, sono parte di questo sistema... l'esistenza, è un fragile e momentaneo privilegio, che suscita in me, sia pace, che guerra nella testa, nell'anima...
La prima perché conscio di esserci stato, di vivere il presente, di sognare il futuro...
La seconda invece, deriva dalla consapevolezza che la vita è precaria, rischiosa, a volte pericolosa, ma soprattutto una sola, non due, non tre… come avveniva in quei videogiochi a gettone , nei bar affollati, affumicati , intrisi di odori di sassolino e caffè , tipici di quelle domeniche anni '80.
Adesso ho quarantatre anni. Del bar del Signor Lupo, non è rimasto che il numero civico…
La colla, la plastica, la balsa ei “lamierini”, si sono uniti e trasformati, per assumere l'aspetto di tempera e pennello, con i quali oggi, continuo a creare e colorare il mondo che vedo , percepisco e vivo… a modo mio, libero, sempre!