Anna Sorbello, nata nel 1992 in provincia di Catania, dopo aver frequentato il Liceo Artistico e successivamente l’Accademia di Belle Arti di Catania, si trasferisce nel 2015 a Napoli, dove frequenta il biennio di Scenografia per il teatro con il...
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Anna Sorbello, nata nel 1992 in provincia di Catania, dopo aver frequentato il Liceo Artistico e successivamente l’Accademia di Belle Arti di Catania, si trasferisce nel 2015 a Napoli, dove frequenta il biennio di Scenografia per il teatro con il conseguimento del diploma accademico di II livello. Parallelamente compie esperienze legate all’ambito teatrale e cinematografico, svolgendo tirocini presso la Fondazione I.N.D.A. di Siracusa e la Fondazione Teatro di San Carlo di Napoli; collaborando con registi come Giovanni Virgilio e Luciano Melchionna. Stimolata dall’analisi delle opere di Luigi Pirandello, Marie-Bernard Koltès, Federico Garcìa Lorca, William Shakespeare e altri drammaturghi moderni e contemporanei, comincia la sua ricerca individuando nei vari personaggi la complessità della psiche umana, sviluppando due tesi: “La follia e l’incomunicabilità dell’individuo – L’Enrico IV di Luigi Pirandello” e “Riccardo II di William Shakespeare – dalla rappresentazione teatrale alla trasposizione cinematografica”. La follia, il narcisismo, la consapevolezza della limitatezza umana, la fragilità, sono alcuni temi che ha attenzionato, così come la continua ricerca sulla destrutturazione psicologica del personaggio, cioè la capacità di ogni individuo di crearsi una maschera, simbolo dietro cui nascondersi per non rivelare le proprie fragilità, o in alcuni casi rivelazione di una semplice copertura che giustifica chi la indossa a cancellare la propria identità per crearne una nuova, perdendo così la propria individualità. Nei suoi progetti e nelle sue installazioni è frequente l’uso delle trasparenze, del gioco tra pieno e vuoto e predilige l’uso di materiali quali il legno e il metallo.