Architetture di forme pure, strutture ferrose come diagrammi rappresentano le relazioni fra gli uomini con lo spazio.
Memorie che si strutturano, si fissano in reticoli di cubi e linee e continuano a proiettarsi attorno.
Sentire diviene una forma che occupa uno spazio con cui scontrarsi.
Pietralata in origine, la chiesa dei frati e l’affetto dei gatti.
Nel piano interrato la meccanica di ferro, fuoco e vernici opache.
Il 1997 accende la coscienza e inizia a ripetersi insoddisfatto.
L’architettura uccide a Venezia e guarisce a Roma.
Nell’ormai solo 1997 un carattere, una personalità,
una relazione, la spiritualità diventano una forma.
Il 1997 privo di tempo e senso rende eterne le sensazioni.
ANELO 1997
ARCHI T E T T U R A
U O M O | S P A Z I O
Architettura di spazi e di relazioni, che compromette e disvela la materia di cui sono fatti i corpi.
Forme pure, ferrose, archetipiche che raccontano. Le forme che rispondono in un dialogo con l’osservatore
non sono consolatorie ma problematiche. Le forme si svolgono nello spazio e si strutturano, anche quando le
si può tenere sul palmo della mano racchiudono l’esponente infinitesimo del nostro segreto.
Fin da bambini disegniamo linee che scorrono lungo e fuori le pagine e che nell’incontro con un pensiero,
con l’Altro, si chiudono e creano uno spazio di relazione dove accade qualcosa.
Le forme raccontano le relazioni umane; alle nostre storie bastano delle linee, punti saldati e recinti
di incontro per essere fissate nello spazio, quindi nel tempo, strutturandosi come una moltiplicazione
di forme che si susseguono e che smettono di riprodursi solo quando il senso è colto e fissato.
Le forme parlano di incontri, relazioni, luoghi e volontà.
Anelo passa dalle architetture di relazione fra uomini a quelle di relazione dell’uomo con lo spazio,
quello degli architetti che si ostinano a nascondere il vuoto, quello vero vissuto in cui insistiamo, con piani
e volumi opachi su cui rimbalzano ottusi i nostri suoni, sguardi, sentimenti e domande.
Le forme di Anelo criticano e quindi scelgono di svelare l’architettura.
Anelo segue l’esigenza di risalire all’origine delle cose secondo una critica ricostruttiva, arriva al grado zero
dell’architettura modellando però le forme in una possibilità fortemente riproduttiva e mantenendo il loro
carattere di stabilità, ma in un corpo dinamico.
Le forme di Anelo continuano a muoversi e a proiettarsi attorno, cambiano al cambiare del punto di vista:
forme stabili in un flusso di trasformazione.
E’ facile immaginarsi a percorrere quelle linee attraverso il tempo e i propri ricordi, sostando nei recinti
perfetti dove anche qualcun Altro ha trovato il proprio senso nel nostro stesso tempo e nel nostro stesso
spazio.
A cura di Marco De Francesca
CV
Laboratorio Anelo1997 è un laboratorio di architettura e scultura romano.
Anelo 1997 compone sculture e architettura con tubi scatolari in ferro, tagliati e saldati, verniciati e/o
ossidati.
Espone a Roma dal 2014 presso gallerie d’arte, chiese, ex fabbriche, locali pubblici e centri culturali, tra cui:
Traffic club, Officine Lanificio Pietralata, Cibo Project, C.S. Brancaleone, Lungo Tevere campo Capoprati,
Casa del Jazz, Cappella Orsini, museo geofisico di Rocca di Papa, Nero Gallery, SinesteticaExpo.
Lavora inoltre per il teatro, realizzando scenografie per la compagnia nO (dance first. Think Later) e dal 2017
con i Guinea Pigs, realizzando installazioni d’arte urbana nell’ambito di Festival internazionali d’arte performativa.
Nel 2016 esponde nella fiera d’arte contemporanea Paratissima di Torino; nel 2017 nella mostra collettiva di
design Prossimo Futuro, a cura dell’Ordine degli Architetti di Roma e dell’AIAC – Associazione Italiana di
Architettura e Critica. organizzata dall’Arch Luigi Prestinenza Puglisi presso la Casa dell’Architettura di
Roma. Nel 2020 è fra i vincitori del Concorso Festival del Tempo a cura di Roberta Melasecca patrocinato da
Regione Lazio, Comune di Sermoneta e di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto ONLUS, con in giuria, fra gli
altri, l’Arch. Alessandro Melis , Curatore del Padiglione Italia Biennale Architettura di Venezia 2021.