(ENG)
Alessandro Costa was born in Milan on 21 June 1965, but already in early childhood he moved to the Marche where, in 1984, he graduated from the "Ugo Preziotti" Art Institute in Fermo. He later enrolled at the University of Architecture in Pescara.
During those years he trained in industrial design through work experience in Japan (1988-1990).
He continues his training by applying himself directly to the workplace without neglecting his passion for painting by studying different techniques.
From an initial more traditional representation of the subjects, his art will soon become associated with apparently uncontrolled signs, dictated by instinct and natural bodily and gestural movement.
In 2001, on the occasion of the International Exhibition of Contemporary Painting “Lorenzo Lotto”, he exhibited his works for the first time, recognized with a special critics' prize by the jury chaired by Prof. Maria Gioseffi. He continues with other competitions introducing his "dripping" technique, through unusual materials in an attempt to create anti-forms through pictorial stratification. Subsequently, his artistic evolution led him to perceive painting as drawing, that is, directly, without preparatory sketches and colours, with the aim of expressing his idea immediately and in its primordial state. After a long period, dedicated exclusively to Architecture and Design, he returns to painting with a completely new style and imprint. Recalling the impulsiveness and dynamism characteristics of his style, he dedicates himself to the creation of anti-faces with human features.
At the center of his biography is nomadism as a "mental habit" chosen for life as well as for art. His paintings were nourished by his constant moves: portable laboratory, rolls of canvas, paper moving both from one place to another and on the canvas. Kinetic, material, symbolic, three adjectives that can summarize the art of Alessandro Costa.
"Kineticism" is the "spiral" movement, synonymous with the infinity that his works complete, depending on how you look at them, projecting an "escape route". Always play. Always Elsewhere. Compose and decompose throughout your life like an anagram. There is a precise mathematical calculation in his “kineticism” or abstract geometry of formal figures. The "material" is a vital need, like air to breathe, it is stripping off that mental habit mentioned above, in layers and for each layer, to leave traces, canvas dust, shreds of paper, fabrics of colors and colors of sewage, molten metals and “tars” of dreams.
Link to my work: https://www.instagram.com/caznaki/
(IT)
Alessandro Costa nasce
a Milano il 21 giugno 1965, ma già nella prima infanzia si
trasferisce nelle Marche dove, nel 1984 si diploma all’Istituto
d’Arte “Ugo Preziotti” di Fermo. In seguito si iscriverà
all’Università di architettura di Pescara.
Durante quegli anni si
forma nell’ambito del disegno industriale attraverso un'esperienza lavorativa
in Giappone (1988-1990).
Prosegue la sua
formazione applicandosi direttamente nella realtà lavorativa senza trascurare
la propria passione pittorica con lo studio di diverse tecniche.
Da un’iniziale
rappresentazione più tradizionale dei soggetti, la sua arte diventerà ben
presto associata a segni apparentemente incontrollati, dettati dall’istinto e
dal naturale movimento corporeo e gestuale.
Nel 2001, in occasione
della Manifestazione Internazionale di Pittura Contemporanea “Lorenzo Lotto”,
esibisce per la prima volta le sue opere, riconosciute con un premio speciale
della critica dalla giuria presieduta dalla Prof.ssa Maria Gioseffi.
Prosegue con altri concorsi introducendo la sua tecnica di "dripping",
attraverso materiali inusuali nel tentavo di creare delle anti-forme tramite
una stratificazione pittorica. In seguito la sua evoluzione artistica lo porta
a percepire la pittura come il disegno, ovvero direttamente, senza schizzi e
colori preparatori, allo scopo di esprimere la propria idea nell’immediatezza e
nel suo stato primordiale. Dopo un lungo periodo, dedicato esclusivamente
all’Architettura e al Design, ritorna a dipingere con uno stile e un’impronta
del tutto nuove. Richiamando all’impulsività e la dinamicità caratteristiche
del suo stile si dedica alla realizzazione di anti-volti dalle sembianze umane.
Vi è al centro della sua
biografia un nomadismo come “abito mentale” scelto per la vita quanto per
l’arte. Dei suoi continui traslochi si sono nutriti i suoi quadri: laboratorio
portatile, rotoli di tele, carta in movimento sia da un luogo all’altro che
sulla tela. Cinetico, materico, simbolico, tre aggettivi che possono
sintetizzare l’arte di Alessandro Costa.
Il ”cinetismo” è il
movimento a “spirale”, sinonimo dell’infinito che le sue opere compiono, a
seconda di come le si guardano proiettando una “via di fuga”. Sempre giocare.
Sempre Altrove. Comporre scomporre per tutta la vita come un anagramma. Vi è un
preciso calcolo matematico nel suo “cinetismo” ossia geometria astratta di
figure formali. Il “materico” è un’esigenza vitale, come aria per respirare, è
spogliarsi di quell’abito mentale di cui sopra, a strati e per ogni strato, di
lasciare traccia, polvere di tela, brandelli di carta, stoffe di colori e
colori di liquami, metalli fusi e “catrami” di sogni.